Studi sull’ozono

Grazie agli studi condotti dalle società di ossigeno ozono dalle varie aziende che vendono ozonizzatori, appoggiate a università e laboratori, possiamo affermare con la massima certezza che l’ozono è un potentissimo ossidante in grado di eliminare tutti i tipi di cariche batteriche e virali.

Cento anni di studi sull’ozono hanno potuto sicuramente portare a risultati strabilianti e oggi possiamo approfittare di questo gas per difenderci anche dal pericoloso COVID-19.

Ora però tutti corrono ad acquistare qualsiasi generatore di ozono, senza sapere che comunque l’ozono è un gas altamente tossico e che è in grado di corrodere certi tipi di materiali.

Immaginate uno studio medico o un centro estetico che facciano uso di guanti in lattice (giusto per fare un esempio): se sottoponiamo quella stanza a elevata ozonizzazione, ciò che accadrà sarà la disintegrazione anche dei guanti, perché l’ozono corrode con facilità il lattice e molti altri tipi di materiale.

Va anche detto che sottoporre una stanza a basse concentrazioni di ozono d’altro canto, potrebbe non essere abbastanza efficace per sanificare correttamente.

Ma l’aspetto più grave lo si può osservare all’Università di Tor Vergata, dove un dottore ha pubblicizzato l’uso di una macchina ad ozono, presentando prima i test di laboratorio effettuati e poi parlando della macchina che per far in modo di entrare all’interno della stanza trattata, emette ossigeno che va a eliminare l’ozono.

E’ assolutamente vero che si potrebbe rientrare nella stanza perché essendo presente ossigeno e non più ozono, avremo una disinfezione totale e non avremo problematiche respiratorie ma c’è un gravissimo problema che un’ università stimata come quella di Tor Vergata doveva prendere in considerazione prima di fare pubblicità a quell’azienda.

 

L’ossigeno è un comburente che aumenta considerevolmente il rischio di incendio.


Secondo quanto riferisce l’Eiga (European Industrial Gases Association) sono diversi gli incidenti, spesso mortali, che dipendono dall’arricchimento di Ossigeno .

Negli ambienti sovraossigenati aumenta notevolmente il rischio d’incendio: scintille che sarebbero senza pericolo in un atmosfera normale possono, in ambienti ricchi di ossigeno, accendere materiali anche difficilmente combustibili in aria.
E in queste situazioni gli incendi risultano anche molto intensi e le persone ferite subiscono sofferenze e bruciature molto gravi che spesso sono fatali.
 
 
Di tutto questo si è parlato nel convegno “Le novità del Decreto del 9 aprile 2008 sulla Sicurezza sul luogo di lavoro” svoltosi il 6 maggio 2008 presso la sede di Assogastecnici, un’associazione delle aziende che operano nel campo della produzione e distribuzione dei gas tecnici, speciali e medicinali.
E Assogastecnici sul suo sito mette a disposizione una pubblicazione informativa, “Pericolo di incendio in atmosfere arricchite con ossigeno”, realizzata dall’EIGA e presentata al convegno per ricordare i rischi delle atmosfere sovraossigenate e le necessarie misure precauzionali.
 
In questa pubblicazione si ricorda ad esempio che se la concentrazione di ossigeno nell’aria che respiriamo è intorno al 21 %, è tuttavia “possibile respirare un’atmosfera arricchita al 50-60% in ossigeno per diverse ore quando sottoposti ad un trattamento medico (ossigeno terapia)”, ma bisogna farlo conoscendone i rischi…
 
Infatti già “con concentrazioni superiori al 23 % in aria la situazione diventa pericolosa a causa dell’accresciuto pericolo di incendio” e “molti materiali bruciano più violentemente e talvolta esplodono in presenza di ossigeno”.
Inoltre l’ossigeno è incolore, inodore e insapore: non ci rendiamo conto di un atmosfera sovraossigenata…
 
Ricordate inoltre che le “apparecchiature e i materiali contaminati con olio o grasso possono incendiarsi facilmente e bruciare con violenza esplosiva nelle atmosfere arricchite in ossigeno” e dunque non usate “mai olio o grasso per lubrificare le apparecchiature per ossigeno”.
Inoltre:
– “le apparecchiature per uso ossigeno devono essere pulite usando metodi/detergenti approvati”;
– “verificare che qualsiasi materiale/parte o sostanza che si intenda usare sia approvata per l’impiego con ossigeno”;
– “non usare ossigeno per applicazioni diverse da quelle per cui è previsto” (ad esempio non usarlo come sostituto dell’aria nel gonfiaggio pneumatici o nell’avvio di motori diesel);
– “non introdurre fiamme nelle atmosfere arricchite in Ossigeno” ( ad esempio non fumate!).
 

Protocolli d’uso personalizzati VitaOzone©

VitaOzone è l’unica azienda in Italia che ha creato il PROTOCOLLO D’USO PERSONALIZZATO©, un sistema di analisi specifico per ogni tipologia d’uso, dai piccoli locali alle grandi aziende, analizzando anche ciò che si trova all’interno di un locale rispetto ad un altro.

VitaOzone, è stata in grado di garantire attraverso i suoi protocolli d’uso, anche la possibilità di rimanere all’interno dei luoghi di lavoro, ma con una sanificazione continua e costante attraverso l’uso dell’ozono.

L’ozono può essere tossico quanto benevolo, ma per essere immesso sul mercato evitando gravi problematiche future, bisogna fare in modo che ci siano protocolli d’uso che abbattono completamente ogni rischio.

Solo VitaOzone oggi ha sviluppato protocolli certificati per un corretto uso dei macchinari a ozono.

Il problema infatti, non è il tipo di macchinario che andremo a comprare, escludendo i dispositivi a basso costo che si possono trovare su amazon o piattaforme ecommerce che possono avere componentistica scadente e privi di garanzie, il problema sta nel fornire un protocollo d’uso che non metta a rischio la persona e che allo stesso tempo favorisca la sanificazione degli ambienti.

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Qui il video dell’intervista all’università di Tor Vergata

https://www.youtube.com/watch?v=WA4Z3bFC25A&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1vIsJaW_kTs_JqH5mJ89s1Ka7oJeKfWlxaXzu6-RbYt1Jsai60ThsB0WY